Discorsi ontologici, AI, formazione e apprendimento
Al fine di dissolvere i dubbi, per chi ancora ne avesse, sulle reali capacità dell’AI di comprendere il nostro linguaggio nelle più svariate sfumature, dimostrandone l’ottima capacità di sintesi e di spiegazione di concetti anche apparentemente complessi, ho chiesto a ChatGPT di scrivere una sintesi dell’ormai noto e recente intervento del Ministro Giuli alla Camera, in particolare riferendomi al passaggio “ontologico”.
Il significato dell’intervento del Ministro.
Questo, in corsivo e fra le virgolette, è quanto interpretato e riassunto dalla AI: “Il testo riflette sull’importanza della conoscenza come strumento per comprendere il proprio tempo attraverso il pensiero. Chi si propone di orientare l’azione culturale e nazionale deve affrontare il fatto che viviamo in un’epoca dominata dalla tecnica e dalla sua continua accelerazione. Il rapido cambiamento tecnologico sta trasformando anche il modo in cui le persone, non solo le nuove generazioni, pensano e apprendono.
Di fronte a questa trasformazione, si presentano due rischi opposti: da un lato, un entusiasmo passivo che ignora i pericoli della ipertecnologizzazione; dall’altro, un atteggiamento apocalittico che rimpiange il passato e vede il futuro e la tecnologia come minacce. Tuttavia, l’autore respinge l’idea che siamo entrati in un’epoca di “passioni tristi”. Al contrario, fare cultura significa rinnovare continuamente il pensiero e riaffermare la dignità e la centralità dell’essere umano. È fondamentale ricordare la lezione dell’umanesimo integrale del Rinascimento, in cui l’uomo, con la sua coscienza, intelligenza e cultura, è il vero motore della creazione e della trasformazione del mondo.
L’autore critica la separazione tra cultura scientifica e umanistica, ritenendola un errore. Non esiste una reale opposizione tra progresso e conservazione culturale; invece, è necessario adottare una visione integrata del pensiero e della vita, che unisce le figure emblematiche della cultura umanistica e scientifica. Questa visione circolare e integrale rappresenta l’essenza della cultura e costituisce una guida per affrontare le sfide contemporanee.”
La spiegazione mi sembra chiara e in grado di spazzare via le eventuali perplessità sulla qualità del funzionamento dei nuovi strumenti, che stanno, fra l’altro, evolvendosi con ritmo rapidissimo.
I possibili impatti (non dell’interessante discorso del Ministro, ma della AI) su formazione e apprendimento in un vicino futuro.
Cogliendo lo spunto da questo piccolo esperimento, per ragionare su quello che è il mio ambito di lavoro, la capacità dell’intelligenza artificiale di comprendere e analizzare discorsi anche complessi, come quello analizzato, può avere un impatto significativo nel campo della formazione e dello sviluppo personale. Alcuni (fra i tanti possibili) esempi di quello che l’AI potrebbe fare in tal senso:
Personalizzazione dell’apprendimento: adattare contenuti complessi al livello di comprensione dell’individuo, creando percorsi formativi su misura che facilitano l’assimilazione di concetti avanzati.
Accessibilità ai contenuti: semplificare testi complicati, rendendo argomenti specialistici più accessibili a un pubblico più ampio e facilitando l’inclusione e l’accesso alla conoscenza.
Supporto nell’analisi critica: aiutare le persone a scomporre e comprendere meglio testi densi di significato, promuovendo lo sviluppo del pensiero critico e delle capacità analitiche.
Superamento delle barriere linguistiche e cognitive: tradurre e adattare contenuti complessi in diversi linguaggi e stili di apprendimento, aiutando persone con diverse abilità e background culturali.
PS 1: dopo aver chiesto a ChatGPT di semplificare il testo del Ministro, gli ho anche scherzosamente chiesto di riscriverlo in maniera ancora più misteriosa e incomprensibile, con linguaggio “che voi umani…”: il risultato è stato molto divertente, ma lascio a voi il piacere di provarci e ottenere la vostra personale versione alla “Conte Mascetti”.
PS 2: nuovi strumenti introducono nuovi processi operativi anche nella formazione, voi come li state integrando nella vostra realtà, per agevolare l’apprendimento continuo e la crescita della vostra squadra?
Gabriele Ghinelli